| PIETRO BLONDI Presidente di Confcommercio Emilia Romagna
IL CERVELLO DELL'IMPRESA
Stasera non sapevo nemmeno di dover intervenire. Avevo limpressione che si trattasse di uno di quegli incontri in cui ci saremmo trovati di fronte a qualcuno che ci avrebbe insegnato a vivere e a fare il nostro mestiere senza magari saperlo fare. Ho incominciato a cambiare idea quando ho visto il titolo di questa rivista, La città del secondo rinascimento, perché ho visto una parolina chiave, rinascimento. Infatti, se dovessi scegliere una patria ideale, unetà in cui vivere, sceglierei certamente il Rinascimento. Il Rinascimento è stato proprio quel momento in cui luomo ha espresso tutta la sua potenzialità, anche se, probabilmente, il mondo nel quale viveva era molto meno complesso di quello di oggi. E tuttavia quello che contava era latteggiamento delluomo rinascimentale: non esisteva niente che non fosse in qualche modo collegato a tutto il resto. Se si riesce ad avere unidea delle cose e dellambiente nel quale viviamo di questo tipo e non invece settoriale, allora incomincia a funzionare anche lo scambio tra innovazione e impresa di cui parlava il prof. Dalla Val. A questo proposito, cè stato un momento ventanni fa circa in cui era di moda lo slogan piccolo è bello, che sostengo ancora, ma solo dal punto di vista dellinnovazione, perché le grandi strutture dedicano pochissime risorse alla ricerca e alla sperimentazione. Ma anche credo poco a questi incubator, che tentano di fare nascere le imprese in batteria, in cui si tratterebbe di prendere qualcuno che ha unidea e condurlo per mano fino a farlo diventare un imprenditore. Se questo individuo ha la capacità di diventare un imprenditore non ha bisogno dellincubator, ma di condizioni ambientali che gli consentano di crescere e di lavorare. I polli possono nascere in batteria, non le aziende. In California, cè un gruppo di imprenditori di alto livello che si sono autodefiniti business angels. Sincontrano a cena, come noi stasera, una volta al mese. Cè una struttura a monte che seleziona i personaggi che devono presentarsi a queste cene, loro sono attorno a un tavolo, tre persone per sera selezionate hanno tre minuti per esporre il proprio progetto dimpresa. Lo espongono in tre minuti ed escono. I commensali, da quello che hanno imparato in quei tre minuti, discutono. Chi di loro è convinto sottoscrive una certa cifra per iniziare quellimpresa. Chi ci mette dei soldi non lincubator che ci mette i soldi pubblici scommette su quellimpresa, oppure non scommette e quel ragazzo, se vuole fare la propria impresa, la fa con altri mezzi. Questo è un modo per creare le condizioni per fare impresa. Il pubblico, invece, che non ha certo questo compito, deve creare le condizioni rispetto alle proprie competenze. A Miami, lanno scorso, ho incontrato un ragazzo napoletano, figlio di un imprenditore edile, che mi ha raccontato la sua storia: era andato a fare una vacanza prima dincominciare a malincuore a lavorare nellazienda del padre, ma, finiti i soldi prima del previsto, pensò che non sarebbe stato dignitoso tornare a casa in quelle condizioni, perciò, si mise a lavorare come cuoco nellalbergo in cui si trovava. Dopo sei mesi, vide un localino che glinteressava e pensò di aprire un ristorante. Che cosa si deve fare per aprire un ristorante a Miami?, chiese. Subito glindicarono un ufficio in cui gli diedero tutte le informazioni e, nellarco di quindici giorni, poté aprire il suo ristorante. Raccontata in Italia una cosa del genere è incredibile. Abbiamo fatto un ministro per la sburocratizzazione, Bassanini, poi Bersani ha abolito le licenze, dicendo che basta una semplice comunicazione al sindaco, eppure, nel caso in cui ho dovuto trasferire un negozio non è andata proprio così: dopo avere scritto la mia bella lettera al sindaco, sono stato chiamato e mi sono trovato a dovere riempire un modulo di diciassette pagine, in cui bisognava dare una serie di informazioni sullimmobile, che io non potevo avere, perché sono di pertinenza del proprietario, ma che per di più il Comune avrebbe dovuto avere. Questa è la sburocratizzazione di Bassanini e di Bersani messi insieme! Se non lasciamo che le imprese siano gli strumenti con cui lindividuo esprime le proprie potenzialità nellinvenzione, il proprio cervello, è difficile che ci sia un secondo rinascimento. A proposito del dispositivo tra le imprese, mi sento molto vicino a quello che diceva Dalla Val, che, partendo dal Rinascimento, mi ha già conquistato e poi lo ha fatto ulteriormente con alcune analisi che abbiamo ascoltato nel suo intervento. Mettere in rete è essenziale, purché lo facciamo per gestire linnovazione, una volta che linnovazione sia nata dalla capacità dellindividuo, che sia un prodotto del cervello, o dellimpresa, che ha anchessa un suo cervello, con una forte potenzialità a cui bisogna dare le condizioni per svilupparsi. Fatto questo, cerchiamo di metterci in rete. Come Associazione, qualche mese fa, abbiamo avuto lidea di metterci in rete per sfruttare nel nostro territorio dove cè uneccellenza straordinaria, quella dei motori, tanto che abbiamo chiamato Motor Valley questa regione un indotto che ricopre tutti i settori della nostra economia e della nostra cultura. In realtà, erano trentanni che ci pensavo e ne parlavo, ma è sembrata unidea nata in quel momento. È diventata unidea nuova perché è stata calata al momento giusto: molte volte linnovazione è anche un prendere qualcosa che già esiste, ma trovare il momento giusto, la situazione giusta e linterlocutore giusto.
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