BENITO GUERRAPresidente e fondatore di ROBUR S.p.A.
LA BELLA DIFFERENZA NELL'AZIENDA
Intervista di Anna Spadafora
Robur, azienda che dal 1956 produce apparecchi a metano per la climatizzazione, ha “inventato” prodotti estremamente innovativi, come le pompe di calore GAHP, che producono, in modo contemporaneo o alternato, energia termica e frigorifera con efficienze in riscaldamento superiori al 150%. Sicuramente, questo rende Robur unica nel panorama internazionale. Ma anche nella gestione interna dell’azienda c’è una specificità. Come avverte lei la differenza all’interno della sua azienda?
Per fare un esempio, fra i collaboratori non c’è il bravo e il cattivo, ma una sfumatura di generosità o di egoismo che fa la differenza.
E in effetti in questa azienda non c’è soltanto la differenza, ma la bella differenza. È una novità nel panorama aziendale: come possiamo ben vedere in Robur non ci sono ambienti grigi e freddi, ma ciascun ufficio è come un salotto e le opere esposte alle pareti di tutta l’azienda ne fanno una galleria d’arte, un ambiente dove c’è vita. Forse, il fatto che non siano ambienti definiti dalla loro destinazione d’uso, aiuta chi ci lavora a vivere, anziché a sopravvivere e a fare le cose sotto il peso della necessità. In che modo siete giunti a questa trasformazione da un’azienda del settore metalmeccanico a luogo così ricco di luce e di colore?
Pensiamo al nostro Rinascimento: era l’ambiente a creare la qualità della vita. L’ambiente deve essere di stimolo a pensieri costruttivi ed evolutivi, l’ambiente stesso riflette e fa emergere le qualità positive delle persone che ci vivono. Se all’inizio la trasformazione dell’ambiente sottolineava che l’azienda stava cambiando, in seguito abbiamo scoperto quanto fosse utile e addirittura indispensabile riflettere quella luce, quella qualità di vita, quel modo di lavorare che fa la differenza rispetto ad un ambiente anonimo. Tant’è che, se provassimo a spostare le persone in un ambiente asettico, non riuscirebbero a lavorare nello stesso modo e ad avere la stessa efficacia. Non è, credo, un caso se da un ambiente di questo genere nascono prodotti che “volano come gabbiani”, che si “ispirano” alla natura: Robur infatti ricerca, sviluppa e produce prodotti alimentati a gas naturale ed energie rinnovabili per riscaldare e condizionare con alte efficienze energetiche. Ma questi prodotti possono nascere soltanto se c’è una coltivazione culturale alla base. Chi pensa solo in termini razionali crede che sia una scoperta tecnica, ma chi guarda un po’ oltre si chiede come possa avvenire che in una media azienda si risolvano proprio quei problemi che non si sono risolti in centinaia di laboratori molto più attrezzati. Se non si fa questa sinapsi, non si fa quell’atto di fede che c’è nella creatività e ci si limita ad utilizzare solo le cose già conosciute. Ci siamo sempre chiesti come abbiamo fatto noi, con il nostro laboratorio, a realizzare ciò che in tanti stanno studiando, dagli americani, ai giapponesi ai cinesi, nei laboratori di tutto il mondo. Ci saranno tante ragioni tecniche, razionali, tante moltiplicazioni ed addizioni, ma sono convinto che sia anche la qualità dell’ambiente in cui quotidianamente operano, che genera nelle persone qualità creative che altrimenti non emergerebbero. E tutto questo circolo virtuoso poi crea i prodotti e i servizi.
Chi ha fondato l’azienda ha messo a disposizione non solo le risorse economiche ma anche quelle intellettuali; questo ha creato dispositivi che non sono meccanici, ma dispositivi di parola, dispositivi del fare, dell’invenzione. È, quindi, questo mettere a disposizione che crea dispositivi.
Eh sì, credo proprio che questa creatività sia poi la base di tutte le acquisizioni e le evoluzioni.