Numero 11

L'Industria, la Città, l'Ambiente
Quadrimestrale, Spedizione in abbonamento postale

EDITORE: Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna

Questo giornale convoca intellettuali, scrittori, scienziati, psicanalisti, imprenditori sulle questioni nodali del nostro tempo e pubblica gli esiti dei dibattiti a cui sono intervenuti in Emilia Romagna e altrove, per dare un apporto alla civiltà e al suo testo.
MANUELE MARAZZI
Responsabile Marketing e Comunicazione SCS (Servizi e Consulenza per la Sicurezza), Bologna

COME FARE SICUREZZA IN CITTÀ

Intervista di Pasquale Petrocelli

Cosa può dirci della sicurezza in città?

Già in fase d’ideazione e progettazione delle città occorre tenere conto del fattore sicurezza. Come nella natura, l’habitat di un bosco attira un certo tipo di fauna, così nella città, tutti i luoghi dove c’è una certa situazione hanno caratteristiche comuni. Il che vuol dire probabilmente che, modificando alcune situazioni, si cambia il richiamo. In città, si fa sicurezza anche attraverso il rilascio o meno di una licenza commerciale, o anche valutando preventivamente l’impatto che ha sulla sicurezza qualsiasi atto della pubblica amministrazione (dalla viabilità all’urbanistica). Come SCS, siamo anche interlocutori delle pubbliche amministrazioni. Facciamo uno studio sull’incidenza della pedonalizzazione di una strada sulla sicurezza, uno studio in cui rientrano il rilascio delle licenze commerciali in quell’area, l’analisi della residenzialità e del traffico circostante. Comunemente, la sicurezza viene identificata con il poliziotto o il carabiniere, uomini in divisa, che però rappresentano solo il 30% della sicurezza.  Il 70% delle esigenze del cittadino che vive a Bologna, a Milano o a New York, sono diverse da quelle che possono soddisfare le forze dell’ordine. Ebbene, per quel 70%, nessuno, tranne forse alcuni studiosi, ha mai fatto niente di concreto. Chi si è mai preoccupato di progettare un quartiere pensando al tipo di struttura che avrà incidenza sulla sicurezza del quartiere stesso una volta vissuto? In America invece, già negli anni sessanta, è nata addirittura una corrente di architettura di questo genere.

Oggi è facile fornirsi quanto prima di un impianto d’allarme…

Ma non basta montare un impianto d’allarme e aspettarsi poi il miracolo della sicurezza. C’è tutto un lavoro di analisi a monte da compiere. Bisogna anzitutto scegliere da quale rischio coprirsi o proteggersi: non è la stessa cosa difendere la propria abitazione dall’ipotesi di rapina, di furto o di aggressione. Tutte queste cose presuppongono un impianto tecnologico, un tipo di assistenza e un tipo d’intervento differenti gli uni dagli altri. Un impianto che difende l’abitazione, per esempio, quando si va in ferie non è lo stesso di uno che protegge anche quando si è in casa. Non compiere questa valutazione significa spendere di più e spendere male.

Qual è la caratteristica principale della SCS?

La nostra particolarità, introvabile altrove, è che l’aspetto della sicurezza viene considerato in modo duplice: protezione dai pericoli, quindi, tutti i prodotti e servizi per intervenire in tal senso, e competenza per suggerire stili di vita, organizzazioni produttive, organizzazioni cittadine di quartiere, che in qualche modo abbassano la soglia di pericolo, evitando di trovarsi nella condizione di aver bisogno di una protezione. Inoltre, oggi, chi ha una necessità in tema di sicurezza (l’imprenditore, l’industriale, il privato, l’ente pubblico) è costretto a individuare, a valutare e poi a scegliere il singolo fornitore di quel servizio o quel prodotto. Ma, per la sicurezza ci vogliono più servizi e più prodotti messi insieme. Per questo, la SCS si pone nei confronti del cliente come Global Services, come interlocutore unico. Per noi la sicurezza è un interesse globale, il nostro lavoro un hobby e, quindi, oltre alla consulenza, alla progettazione e alla valutazione delle soglie di rischio, possiamo indicare i migliori fornitori di servizi e di prodotti nei singoli campi a noi connessi. Sappiamo quindi come procurarci anche ciò che esula dallo specifico delle nostre competenze o esperienze professionali. Rimaniamo però per il cliente l’unico punto di responsabilità. Che è la cosa più importane.

La sicurezza è promozione della vita o difesa dal pericolo?

Noi diciamo che sono due facce della stessa medaglia. Cioè, se funziona l’una non c’è bisogno dell’altra. Nel momento in cui interviene la seconda, vuol dire, nella maggior parte dei casi, che non ha funzionato la prima o non ha funzionato a pieno. Rimanendo nel tema della città, non c’è ombra di dubbio che incentivare il vivere in una strada, per esempio, di per sé fa già il 50% della sicurezza di quella strada. È accertato. È così.