| RUGGERO MONTANARI Coordinatore del Polo vivaistico Ca' de' Fabbri, Bologna
L'AMMINISTRAZIONE E IL VERDE PUBBLICO
Intervista di Pasquale Petrocelli
Nel numero scorso di questa rivista, La cura della città, è apparsa una sua intervista dal titolo Lalbero, laria della città, in cui illustrava lapporto dellalbero nella lotta contro linquinamento dellaria.
La città, anzitutto, è dei cittadini. E sono sempre di più i cittadini che, quando comprano unabitazione, la vogliono in una zona con verde pubblico attrezzato, un verde che non sia solo alberi e prato.
Ma lei vende alberi!
Sì, le aziende vivaistiche di Ca de Fabbri, tra cui la nostra Amedeo Montanari ormai da decenni si presentano sul mercato internazionale e interno con la produzione e vendita di alberi di altissima qualità raggiunta anche grazie alle richieste sempre più esigenti dei clienti. Ma ascoltando la gente si sente anche la necessità di uno spazio verde attrezzato con i giochi per i bambini e un chiosco dove poter consumare una bibita o un gelato. Non tutti ma, nelle fasce medie, sono tanti i cittadini disposti a spendere anche diversi milioni in più per una casa e andare ad abitare anche più lontano, purché nei momenti liberi possano godere dellaria aperta, di uno spazio verde che dia la sensazione di una forma di riposo, unoccasione per la riflessione e per lo svago. Pensi che il Polo vivaistico di Ca de Fabbri si è persino offerto di donare una certa quantità di alberi nelleventualità che il nostro Comune, Minerbio, si decidesse a costruire un ampio spazio verde attrezzato per la cittadinanza. Ne stiamo parlando già da tempo.
Cè qualche progetto novità delle vostre aziende?
Stiamo discutendo sempre con il Comune la nostra proposta dintrodurre zone verdi disinquinanti in ambito industriale. Il Comune è daccordo per un progetto pilota.
In che cosa consiste questo progetto?
Per disinquinare laria e le falde acquifere, come tutti sanno, occorrono gli alberi. Ebbene, il Comune di Minerbio ha commissionato uno studio allUniversità di Bologna per trovare quali tipi di piante siano necessarie per dissolvere le particolari polveri presenti nella nostra zona industriale. Noi, come Polo vivaistico, forniremmo, non gratuitamente stavolta, gli alberi per questo progetto pilota che vuole essere desempio per gli insediamenti industriali futuri e anche per altri comuni.
A che punto siete?
Stiamo valutando laspetto commerciale delloperazione. È curioso che sia il centro-destra sia il centro-sinistra hanno detto che vogliono tenere in considerazione il Polo vivaistico di Ca de Fabbri e, lì dove è possibile, cercare dincrementarlo, visto che è qui da centanni, servendosene e aiutandolo a crescere. Ed è giustissimo che un Comune faccia crescere, non con tangenti ma offrendo opportunità di lavoro, le imprese locali, perché è un bene anche per il Comune stesso. Anche se per il progetto pilota vorrebbe farci assumere tutte le spese degli alberi e questo secondo me non è un aiuto al vivaismo. Abbiamo proposto invece che gli industriali della zona assumano, tra le spese per esercitare la loro attività, anche quelle relative alla realizzazione dei polmoni verdi che servono poi a eliminare le polveri inquinanti che la loro attività immette nellaria. Il Comune deve introdurre normative che impongano agli insediamenti industriali una quota per il verde disinquinante. Questo non è un ragionamento di parte, sono normative che in Europa già esistono. Noi cosa stiamo aspettando? La gente oggi ha delle esigenze rispetto allambiente e non si può continuare a fare come si faceva ventanni fa. Adesso, quando si fa una lottizzazione, occorre farla con il verde. Non cè alternativa. Non voglio essere polemico, ma se poniamo al centro della questione il cittadino, non credo che il Comune sbagli ad imporre il polmone verde alle industrie che inquinano e a mantenere poi questo spazio pubblico a vantaggio della cittadinanza, non solo per laria che disinquina, ma anche come spazio verde usufruibile. Da parte nostra, per il progetto pilota, se una pianta costa 100 la venderemo a 80.
Il presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Aurelio Misiti, nel suo libro Il viaggio dellavvenire (Spirali, 2000), dice che lorientamento rispetto al problema dellinquinamento è principalmente quello diretto verso la ricerca, la scienza e la tecnologia come strumenti per ridurlo. Giungendo presto a nuove forme di energia cambieranno sia le automobili sia le industrie.
Il verde e gli alberi non hanno solo una funzione disinquinante, che è semmai un valore aggiunto. Dove ci sono spazi verdi, è ormai certo, la qualità della vita dei cittadini è migliore. Ed è pur vero poi che almeno per i prossimi venti o trentanni i motori a scoppio continueranno a esserci. Occorre assolutamente sensibilizzare gli amministratori pubblici affinché la spesa sul verde dei capitolati edili venga portata almeno ai parametri europei: 6-10% dellimpianto totale, contro il nostro attuale 0,5-1%. Siamo molto indietro. Quando poi arriveremo allenergia pulita, allora il verde continuerà nella sua funzione di rendere più decorosa e qualitativamente migliore la vita dei cittadini.
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