| STEFANIA PERSICO cifrante
INTERNET, LA COMUNICAZIONE ORIGINARIA
Padre Roberto Busa è autore di 350 pubblicazioni, tra cui la più nota è lIndex Thomisticus. Ciascuna di esse ha costituito lapprodo alla qualità, alla cifra, è testimonianza, quindi, di come la ricerca segua lidea che opera nella sua coerenza, fino alla cifratura delle cose. Il testo di Padre Busa non è il frutto di aspirazioni grandiose che tentano di superare le difficoltà con faciloneria: non ci sarebbe scrittura quale scrittura della storia qualora venisse elusa la particolarità delle cose. Il ritrovare la logica particolare induce ad altro testo, testo proprio dellesperienza, che si scrive, si legge e si cifra. È essenziale che Dio intervenga nellesperienza come operatore affinché ci sia scrittura delle cose che si fanno. Può Dio pensare al posto nostro? Delega che renderebbe possibile e realizzabile lonnipotenza, in assenza di tempo, in assenza di ritmo, in assenza del fare, dove tutto è permesso. Dio come pensiero opera nella parola, detta alla sua scrittura; perché ciò avvenga occorre che ciascuno divenga dispositivo di comunicazione, del fare, di battaglia: solo così la ricerca si scrive nella parola. La scrittura farmacologica è senza Dio, senza fede, è la scrittura dei morti affaccendati, come dice Pirandello. È la scrittura dei nostri limiti, delle nostre paure, nellidea di padroneggiare la parola, di spazializzarla, nel tentativo di far circolare le cose, eludendo lostacolo, la provocazione, la difficoltà, per poterli localizzare e quindi gestirli, perché nulla accada, confiscando linfinito. Chattare può indurre a questa fantasmatica, cioè a unidea di ricerca sostanziale, di ricerca confinata spazialmente, determinata territorialmente, nella credenza delluso finalizzato al consumo e quindi nella ricerca della fine delle cose, che parte dalla fine stessa delle cose. La ricerca implica il circa, lintorno e non il girare in tondo. La ricerca ruota intorno a un punto, alloggetto, a ciò che si getta contro, alloggetto quale provocazione intellettuale. Esige la spirale, non il cerchio. Le cose che si cercano si scrivono quando procedono dal due, dal modo dellapertura, dalla logica particolare: da qui la spirale. La fede, lidea opera per la conclusione delle cose, per questa scrittura, scrittura dellesperienza. Lungo la via della ricerca, lutensile, come Internet, interviene in altro modo, perché altra è la comunicazione. La comunicazione dice del modo in cui la scrittura sinstaura nella parola, quindi è comunicazione per via di artificio. In questa comunicazione nulla è scontato e nulla è predestinato, perché non cè origine, non cè genealogia quando il destino è il destino della parola. In questo senso la comunicazione è già scrittura, perché è scrittura del fare, scrittura che procede secondo loccorrenza e punta alla qualificazione delle cose. E da questa scrittura risalta il nuovo. Divenendo dispositivo intellettuale, si giunge a questa scrittura nellimpossibilità di cancellare la memoria. Memoria che si scrive impiegando i nuovi utensili per linstaurazione della novità, dellinedito. Lutensile non è né magico né ipnotico, non sostantifica le cose, ma è utensile della parola. Occorre educare i giovani allascolto e trovare il modo di instaurare dispositivi di direzione rispetto alla formazione, perché si accorgano di ciò. Lungo lesperienza dellinsegnamento, ho notato come i giovani sinteressano allutensile per eludere la cultura quale formazione e larte quale articolazione delle cose, per eludere lascolto. In questo modo lutensile, Internet è per questi giovani un pretesto per eludere la comunicazione e padroneggiare la parola. I giovani divengono così il prodotto di questera tecnologica che cerca di fare di Internet laccesso allonnipotenza, alla padronanza, al visibile e che usa Internet perché nulla cambi, per fermare e quindi per spazializzare il tempo e renderlo così pensabile. Tecnologia è un termine che nega assolutamente la realtà intellettuale di Internet, nella credenza che la parola sia contenibile, facendo di Internet la rappresentazione del luogo della parola. Invece, Internet è rete intellettuale, è navigazione intellettuale, navigazione che tiene conto dellistanza pragmatica e dellistanza di conclusione delle cose che si fanno secondo occorrenza. Quando il tempo non è misurabile né risparmiabile, ma è il tempo che trae alla differenza nella parola, differenza con cui avviene la scrittura. In questo senso, Internet è ambiente in cui il testo è ipertesto, il testo che non può essere compreso in un concetto, è il testo che ha una direzione e che non è contenibile, non è un sacco che si debba chiudere o aprire. Ipertesto è il testo della parola originaria che procede dal due e che si situa nellitinerario di ciascuno. Internet dunque è per ciascuno la comunicazione originaria e, in quanto originaria, è la comunicazione del secondo rinascimento. | | |