Quadrimestrale, Spedizione in abbonamento postale
EDITORE: Associazione Culturale Progetto Emilia Romagna
Questo giornale convoca intellettuali, scrittori, scienziati, psicanalisti, imprenditori sulle questioni nodali del nostro tempo e pubblica gli esiti dei dibattiti a cui sono intervenuti in Emilia Romagna e altrove, per dare un apporto alla civiltà e al suo testo. | |
| GIANNI RIGAMONTI assessore allo Sviluppo sostenibile e Lavoro del Comune di Ferrara
UNO STRUMENTO PREZIOSO PER LIMPRENDITORE
Io non sono uno studioso regolare di economia e non conoscevo direttamente lopera di Fontela. Lho trovato citato varie volte e questa è stata unoccasione per leggere un suo libro, occasione fortunata perché ho trovato il libro interessantissimo; lho letto di seguito, come se fosse un giallo, per vedere come andava a finire. Alla fine non ho trovato lassassino, ma qualche idea in più su quanto sia complesso il mestiere di chi voglia dare vita a imprese economiche non effimere, e che siano in grado di seguire la rapida evoluzione di tutta la realtà socio-economica del mondo. Data la molteplicità dei rapporti che le varie imprese e le varie nazioni hanno, è illusorio pensare che ci si possa limitare a una determinata area, che sia quella del Mercato Comune, o del mercato dellEstremo Oriente. Le interrelazioni sono talmente complesse e complicate che il mercato è diventato globale. Il titolo del libro non gli rende giustizia secondo me, perché appena lho visto, ho pensato: Ma guarda, anche Fontela si è messo a scrivere il manualetto per diventare ricchi; e invece non è così, basta leggere le prime pagine e questa impressione viene subito cancellata. Lo stesso autore lo dice nellintroduzione: è unopera di meditazione prospettica in cui si analizzano i cambiamenti fondamentali dellimpresa nel suo ruolo, nella nostra società che viene definita dellinformazione, della globalizzazione e del ruolo dellimprenditore nel divenire dellEuropa. Europa, che potrebbe per certi versi essere contraria alla globalizzazione, perché spesso guarda a certi interessi particulari di guicciardiniana memoria. Ma ciò non toglie che lEuropa vada vista allinterno di un mercato mondiale. Ho detto che il libro si legge come un giallo, perciò vinvito alla lettura. Voglio citare, però, ancora un punto a pagina 20: Il Maggio del 68 suonò come campanello dallarme in Francia, udito anche nel resto dEuropa. La società andava saziandosi: molti prodotti procuravano una soddisfazione puramente transitoria, perché consumare molto non è sempre sintomo di felicità. I lavoratori incominciavano a averne abbastanza e i giovani a demoralizzarsi. Questa frase mi ha colpito molto. E prosegue: Ciò che accadde in Francia nel 68, fra scritte sagaci, barricate universitarie e manifestazioni operaie, toccava nel profondo tutta la nostra società e annunciava con sorprendente esattezza i cambiamenti e le evoluzioni che vediamo riflessi nella vita sociale e politica dei nostri giorni. Questultimo brano è tratto da un testo di A. Sáenz de Miera, edito nel 1976, quasi dieci anni dopo il 68, ma potrebbe anche riferirsi allattuale. Anche se ho una barba sessantottina, nel 68 ero purtroppo già dallaltra parte della barricata, ero già laureato ed in una posizione particolarissima: ero direttore di un collegio universitario a Torino, discutevo con gli studenti, la Casa dello Studente da me diretta fu lunica non occupata a Torino. Io però restavo in piedi tutte le notti fino alle tre per discutere e mi accorgevo che gli studenti più preparati, i leader della contestazione, dicevano cose vere: volevano, a differenza della massa che cercava una laurea facile, discutere e mettere in evidenza le questioni. Altri facevano demagogia, volevano facilitazioni che ancora adesso la scuola italiana sta pagando. Leggendo il libro di Fontela, si può constatare che certe cose, che allora erano state dette, stanno ora maturando fino a divenire ovvie, quasi fossero patrimonio genetico del mondo industriale. Tanto che, se avessi dovuto dare io il titolo al libro, lavrei chiamato: Tutto quello che deve sapere limprenditore del ventunesimo secolo. È un vero e proprio manifesto per chi voglia pensare alle funzioni e al ruolo di chi crea lavoro in modo strategico. È uno strumento prezioso perché limprenditore possa continuare nel futuro e non incidere negativamente sullambiente, ma rinnovarsi, adattarsi, soprattutto grazie al continuo rinnovarsi di quel particolare fattore che è il patrimonio delle conoscenze.
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