| MARCO SASSOLI Pubblicitario, titolare dello studio Prima Linea, Bologna
STRADE REALI, STRADE VIRTUALI
Mi sento fortunato io, cresciuto con limmagine della falce che taglia lerba e del rastrello che la raccoglie, delluva pigiata nella tinozza di legno, del profumo dei salami appesi al soffitto e delle mele ordinate nelle cassette per linverno. Ho vissuto attraverso due mondi opposti tra loro: da ragazzino la manualità, la semplicità, la riposante salute mentale della campagna, da adulto le regole della comunicazione, dellimpresa, la stressante dinamicità dellindustria, la velocità dei cambiamenti tecnologici. Fortunato perché quellimmagine non si cancellerà mai, né si cancelleranno le esperienze così diverse, costruttive, positive, il tessuto di queste quotidiane trasformazioni. Le vivo e partecipo con il mio lavoro. In piccola parte contribuisco ai cambiamenti delle imprese, lavorando alla loro immagine e allimmagine dei loro prodotti, utilizzando mezzi e software che solo quindici anni fa non si potevano immaginare. Ma per chi sa guardare lontano e leggere i segnali, si annunciano ancora nuovi orizzonti. La prima rivoluzione industriale e tecnologica si basava sul rapporto uomo-macchina. Il lavoro manuale si trasformava in lavoro meccanico. Luomo e la macchina interagivano tra loro in una sola direzione. La nuova rivoluzione industriale si basa sul trasferimento delle informazioni e sulla comunicazione. Luomo oggi può trasferire informazioni alla macchina la quale adegua il suo lavoro. Pensiamo ad esempio al vecchio tornio a cinghia di ottanta anni fa e a una moderna macchina a controllo numerico. Luomo oggi può comunicare e trasferire informazioni da un capo allaltro del pianeta in tempo reale. Un tocco di mouse e la gestione di informazioni, materie prime, manufatti o denaro viene risolta. Computer fissi o portatili, cellulari, palmari, macchine fotografiche, web cam, mezzi radiofonici e televisivi, interagiscono e comunicano tra loro integrandosi in dispositivi multifunzionali. Internet ha cambiato la società, Internet ha cambiato le aziende e i rapporti economici. La old economy sta per essere cancellata dalla new economy. Unazienda agricola o una piccola impresa possono produrre, vendere e distribuire i loro prodotti senza muoversi, utilizzando le nuove tecnologie informatiche e i veloci collegamenti multimediali. Ancora pochi anni e chi non avrà saputo adeguarsi a questi cambiamenti resterà tagliato fuori. Accanto alle aziende reali sempre più si sviluppano le aziende virtuali. Le regole sono diverse, chi pensa di utilizzare le stesse strategie per luna e laltra sbaglia perché azienda reale e azienda virtuale finiranno per fondersi in ununica entità con nuove regole e nuove strategie. Poche persone avevano previsto questo, non certo nella nostra realtà economica. Molti titolari dimpresa, oggi, faticano ad adeguarsi ai mutamenti in atto. Percepiscono il problema, si pongono delle domande ma rimandano al domani, pensando, allitaliana, di recuperare il tempo perduto. Ma il tempo delle trasformazioni corre più in fretta, oggi, rispetto al passato. Siamo un paese di improvvisatori, cosa ci inventeremo questa volta? Produrre costa troppo e allora esportiamo la produzione o, ancora più comodamente, acquistiamo per poi rivendere, magari cambiando unetichetta, un pack, un manuale distruzioni. Molte imprese nostrane (mi riferisco alla realtà emiliana), nate in officina da padre/padrone, soffrono di ricambio generazionale. Mancando una continuità saranno destinate a passare di mano. Alle strade reali percorse dalle imprese fino ad ora, ormai battute dallesperienza di chi è nato e cresciuto in azienda lavorandoci e vedendola orgogliosamente crescere come un figlio, si sostituiscono strade virtuali, ancora inesplorate dai più. Per le aziende il nuovo pionierismo non è più quello dellinesplorata terra da conquistare (il mercato) ma della rete da interpretare, da decifrare, da saper navigare e muoversi dentro, con le sue nuove regole, i suoi linguaggi ancora sconosciuti ai più, le sottili strategie. Alla mentalità statica dellesserci (su Internet), le nostre aziende dovranno sostituire quella più dinamica delloperatività, della profonda e sottile conoscenza, della nuova comunicazione e del web marketing. Alla figura dellimpiegato, carico di carpette ordinatamente archiviate in polverosi scaffali e ottimo ordinatore di dati gestionali sul suo piccolo computer, dovranno sostituire quella dellinformatico, capace organizzatore di byte, trasformatore e trasferitore di informazioni digitali, abile lettore e interprete delle nuove tecnologie, scopritore di nuove opportunità di business, configuratore di reti e collegamenti mediatici. Nuove figure professionali dovranno prendere posto in scrivanie multimediali attrezzate per la gestione di aree intranet o extranet, mailing list, e-commerce, amministrare statistiche e news o gestire la formazione on-line. Il viaggio dellimpresa, quella nostrana, attraverso Internet è appena incominciato e la strada da percorrere è ancora molto lunga.
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