| ARMANDO VERDIGLIONE Psicanalista, cifrante, imprenditore
IL VIAGGIO DELLA CIFREMATICA
Intervista di Sergio Dalla Val
Può dire ai lettori della Città del secondo rinascimento quali sono stati i termini del viaggio in questi trentanni di cifrematica?
Ho incominciato con un atto arbitrario a instaurare un dibattito internazionale e intersettoriale in Italia, in Europa e in altri paesi come lAmerica del Nord, lAmerica del Sud, il Giappone, Israele e la Russia e poi anche dispositivi editoriali, sia con libri che venivano curati dalla nostra equipe redazionale sia con libri che venivano pubblicati presso altri editori, quali Feltrinelli, Marsilio, SugarCo e Rizzoli, nel primo decennio. Questo dispositivo di dibattito è una cosa assolutamente nuova, che non si basa sul criterio dellinterdisciplinarietà o della disciplinarietà, ma procede dallapertura originaria, quindi con un criterio che è quello della qualità. Laudacia e, sopra tutto, lassenza di paura hanno sempre contraddistinto tutto ciò, e questo ha potuto forse impressionare le cappelle, oppure gruppi ideologici, più o meno militarmente organizzati, oppure partiti, sopra tutto di stampo giacobino e statalista. Si è trattato di una scommessa intellettuale e di un rischio assoluto. Questa scommessa ha comportato anche linvito verso coloro che già nel loro settore, nel loro terreno la scrittura o limpresa, la banca o la poesia o larte già correvano un rischio di verità. E allora è stata una scommessa sempre alla prova, che richiedeva sempre una prova nuova. Sicuramente è un viaggio, non soltanto perché si tratta di città differenti da New York a Parigi, a Londra, a Barcellona, a Cordoba, a Caracas, a Lubiana, a Francoforte, a San Pietroburgo, a Tokyo, a Gerusalemme, a Milano, Roma, Venezia, Ravenna, per dire gli appuntamenti internazionali in vari angoli del pianeta , ma perché ciascuna cosa non è più fissa né immobile. Nessuna parola e nessun sito, nessuna casa, nessun elemento è più fisso né immobile né inerte né amorfo. Allora, ciascun elemento diviene strutturale, scritturale, quindi, intellettuale, ovvero è elemento linguistico, elemento della parola. È chiaro che la provincia ciascuna volta ha reagito, ha protestato o si è rivoltata, facendo personalizzazioni o demonizzazioni, ma questo è sempre il compito dei detrattori e non bisogna farsi carico delle loro credenze e delle loro superstizioni. Per nessun motivo. Anche perché le nostre convinzioni non sono naturali ma sono constatazioni che man mano, lungo lesperienza originaria, sorgono. Quindi, non corrispondono a nostre idee, a nostri fantasmi o a costruzioni zoologiche. Dissipare qualsiasi genealogia, dissipare la paura e fare in modo che il viaggio proceda con una condizione assoluta, con un ostacolo assoluto, dalla traccia della parola, quindi, dallapertura originaria, per andare verso la qualità, questo è un aspetto che ha implicato molte novità. Molte novità anche per il modo scientifico con cui tutto questo si è instaurato. Intanto, la scienza è in unaccezione nuova, nuova per la lettura assolutamente inedita che viene fatta da trentanni da noi rispetto al testo occidentale. Per testo occidentale non bisogna intendere semplicemente tutto ciò che è stato scritto e prodotto in Europa, nel Mediterraneo o in America, ma anche tutto ciò che noi possiamo leggere e acquisire del taoismo, del buddismo, dello scintoismo e di altre realtà, di altri patrimoni storici. Ma la questione forse è quella di non interpretare, di non risolvere le cose in termini di un dovere del ricordo o di un dovere della memoria, ma anzi trarre la memoria verso linvenzione e verso larte e, quindi, attraverso linvenzione e larte, verso la scrittura. La scrittura è qualificante. E questa è la cosa nuova. La scrittura è scrittura della parola, e è la scrittura secondo la logica della parola. La parola è originaria e è secondo la logica particolare, secondo lidioma, che Freud chiamava inconscio. Ma linconscio non è un sistema né una struttura formale o simbolica, non è la catena significante, ma lidioma. Lidioma, quindi, è la logica particolare della parola originaria. Dunque, la struttura propria del viaggio e la scrittura del viaggio si stabiliscono secondo la logica particolare, che è una logica singolare e triale che procede dal due. Anzitutto questo è da tenere in considerazione. Noi siamo tanto abituati che ormai ci sembra una cosa naturalissima che luno si divida in due, ma in questo modo siamo abituati a fondare i sistemi, le religioni, le teocrazie, i laicismi, sul postulato delluno che si divide in due e, quindi, sul postulato della morte del figlio, sul postulato dellinfanticidio. Ma luno non si divide in due, luno è diviso da se stesso, è differente da se stesso, quindi, è menzognero. E non cè il soggetto, perché il soggetto soggetto alla legge, soggetto al discorso, soggetto alla morte, soggetto-morte cè solo se luno si divide in due. Se luno non si divide in due, ma è diviso da se stesso, non cè soggetto. Quindi, forse anche la lettura della patristica, di SantAgostino, di San Basilio, di San Gerolamo, di San Giovanni Crisostomo e di San Tommaso, e così la lettura della latinità, della classicità greca e di quanto lItalia e lEuropa hanno potuto produrre, è qualcosa di essenziale per contribuire alla civiltà.
Qual è lavvenire della nostra esperienza?
Adesso noi proseguiamo con i dibattiti internazionali, con il nostro viaggio per i prossimi trentanni. Oggi celebriamo trentanni di cifrematica, trentanni di scienza della parola, trentanni di editoria, trentanni di dibattito internazionale, trentanni del Movimento Freudiano Internazionale, trentanni della nostra Fondazione di cultura internazionale: noi proseguiamo con un programma per i prossimi trentanni, per il prossimo anno e per i prossimi dieci anni. Intanto occorre anche ledizione di quello che è emerso in questi primi trentanni, che non è ancora edito: sono circa trenta volumi, soltanto di scritti clinici, scritti e non scritti. Loralità è unaltra scrittura della parola: non soltanto quella che giunge sulla pagina bianca o sulla stampa o sul computer, ma anche loralità è scrittura della parola e bisogna che giunga alledizione. Ma anche tutto ciò che in termini di video e di audio si è prodotto in questi trentanni occorre che giunga alledizione e al messaggio. Questo implica senza dubbio anche linstaurazione di altri dispositivi editoriali e di dibattito, altri congressi, a Tokyo, a Milano, a Roma, a Gerusalemme e in varie parti dEuropa, e altri strumenti con cui il viaggio giunge alla sua cifra. E altri strumenti che oggi sono anche strumenti propri allera telematica e digitale, attinenti per esempio allorganizzazione, allinformazione e alla vendita nei vari paesi, tenendo conto di coloro che hanno collaborato o avuto notizia in questi trentanni e quindi di tutti coloro che possono avere notizia. Perché anche questa produzione in atto, per un verso, bisogna che si stabilisca su carta o su computer, ma per laltro che possa essere seguita e consenta dintervenire al dibattito o al museo come film interattivo anche a chi si trova in questo o quellangolo del pianeta. Questo è un po il nostro viaggio. Considerando quello che è stato fatto finora e quello che resta da fare, noi diciamo che lessenziale è veramente ancora da fare. Quello che auguriamo è che gli allievi e i collaboratori possano ciascuno portare a produzione e al messaggio quello che è stato acquisito e, pertanto, rischiare e scommettere per acquisizioni assolutamente nuove per i prossimi trentanni.
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