| ARMANDO VERDIGLIONE Psicanalista, cifrante, imprenditore
LA TENSIONE INTELLETTUALE
Intervista di Sergio Dalla Val
Perché un congresso internazionale di cifrematica dal titolo Stress. La clinica della vita?
Lo stress è un significante molto diffuso ormai in ciascun paese, non si traduce tra una lingua e laltra, come se avesse già una sua significazione. Invece, lo stress non ha nessuna significazione, anzi, la esclude. Lo stress è senza semiologia, senza psicofarmacologia. Lo stress, forse, è la stessa cosa che Freud chiama, a suo modo, pulsione oppure tensione. Certamente, in assenza di stress, in assenza di tensione, può intervenire qualche rappresentazione, apparente, di cosa o di persona, oppure qualche acciacco. Ma la tensione è tensione intellettuale, è tensione verso la qualità. Le cose stanno nella parola originaria e si rivolgono alla qualità. Lo stress, quindi, esige anche un dispositivo intellettuale. Mentre la psicologia, lantropologia, la sociologia o addirittura la psicosomatica ritengono che lo stress abbia a che vedere con un male o un malessere, un male di sé o un male dellAltro, e quindi con una rappresentazione di sé o una rappresentazione dellAltro, che esiga una cura di sé o una cura dellAltro, una preoccupazione di sé e dellAltro - come diceva Foucault, le souci de soi et le souci de lautre. Se neppure del disagio cè rappresentazione, perché è una virtù, una virtù propria del principio della parola, che attiene alloriginario il disagio è inassumibile e invalicabile , nemmeno lo stress può essere rappresentato. Solo se viene tolto può essere rappresentato, solo se apparentemente non cè più tensione intellettuale, allora si rappresenta lo stress. Ma lo stress è senza soggetto, senza soggetto che stia nellalternativa tra il bene e il male. SantAgostino insiste molto intorno a qualcosa che forse noi oggi possiamo intendere: la carità. Non cè più male dellAltro, quindi, non cè più male di sé. Solo in questo modo può stabilirsi un approdo alla qualità, che ha tra i suoi effetti la verità.
"Niente verità senza carità è il motto di santAgostino.
Oggi lo intendiamo perché consideriamo che loggetto è la condizione anche del viaggio, del viaggio contraddistinto dalla tensione intellettuale. E arriviamo a intendere anche il tempo come qualcosa che non finisce. Il tempo ha la sua eternità, non è pensabile, quindi, non può essere immaginato come fine, fine di qualcosa, fine dellazione. Il viaggio, dunque, non può essere pensato a partire dalla sua fine: il viaggio si dirige verso la qualità intellettuale. Lo stress è una proprietà del viaggio originario. Togliere lo stress significa, per esempio, ricorrere a presunti rimedi, che però sono sempre di genere sostanzialistico, come le droghe o gli psicofarmaci o i luoghi comuni. Questo è il problema. Eppure, tante volte si dice: Il tale è stressato, dovrebbe rilassarsi. Questo è veramente problematico, perché il rilassamento, il lasciarsi andare, labbandonarsi, il buttarsi, in qualche modo, è alla base della rappresentazione dello stress, non dello stress. Quindi, viene interamente distorta la questione, che è una questione intellettuale. Se lo stress è questione intellettuale è lì che cè un dispositivo. In assenza di stress, ciascuno può subire un naufragio, perché, anziché dispositivo intellettuale, dispositivo della riuscita, dispositivo di qualità, diviene soggetto della rappresentazione dello stress. Proprio perché sinstaura lo stress, la tensione intellettuale, non cè più depressione. La depressione è unaltra categoria ormai molto adoperata, tanto propagandata dalla mitologia che è diventata un luogo comune. La questione principale è proprio questa: che la vita abbia il suo ritmo, che ciascuna cosa venga affrontata in maniera aritmetica, non che lavvenire sia visto, sia rappresentato in modo sommario, perché in questo caso ricade addosso, pesa, grava. Allora, è in questo senso che, in assenza di stress, ognuno si rappresenta stressato. | | |