Numero 17 - La salute intellettuale
Claudio Galli e Federico Olivi
presidente e direttore sanitario di CHECK-UP CENTER (Modena)
IL LAVORO DI EQUIPE PER LA QUALITÀ DELLA DIAGNOSI
intervista di Anna Spadafora
Nella sanità privata, il Check-up Center a Modena è stato uno dei primi esempi di poliambulatorio. In che modo una struttura privata del settore sanitario come la vostra contribuisce alla qualità della cura e dell’assistenza?
In un sistema come quello italiano, in cui la sanità pubblica copre la totalità dei cittadini, una struttura privata serve a colmare quelle mancanze che la sanità pubblica, per funzione e per natura, non può soddisfare, quindi, prevalentemente per abbattere le liste d’attesa e dare una risposta immediata e di ottima qualità. Ovviamente, l’utente del privato, oltre a una risposta veloce, pretende la qualità, unita alla gentilezza, a una particolare eleganza degli ambienti e a un’accoglienza all’altezza del servizio.
Quali sono i servizi che offrite?
Abbiamo la gamma più completa di tutto ciò che ambulatoriamente si può fare e siamo dotati di apparecchiature diagnostiche di ultima generazione, usate da specialisti che hanno la massima esperienza nelle singole materie. Quando una persona decide di curarsi in ambito privato deve avere la possibilità di scegliere il professionista da cui essere seguito, per cui, qui trova nomi importanti, medici che operano anche nelle strutture pubbliche come primari, che garantiscono la qualità.
Anche in questa prima fase di diagnosi, ritiene che sia importante un lavoro di coordinamento fra i vari specialisti?
Questo è uno degli argomenti sui quali si deve lavorare sempre. È difficile che lo specialista chieda la collaborazione di altri medici, è una questione di cultura medica, sopra tutto nelle generazioni più vecchie, si tende ad accentrare le competenze su di sé. Le nuove generazioni hanno una mentalità più moderna, di equipe. Da noi c’è molta collaborazione: se un paziente ha bisogno di un iter diagnostico particolare, qui può farlo in tempi molto brevi e uscire quasi sempre con una diagnosi completa basata su più esami.
Lei ritiene che l’impresa privata incentivi la collaborazione tra i medici e, quindi, la comunicazione e l’attenzione alla persona, anziché alla casistica?
Io ho lavorato per anni nelle strutture pubbliche e i medici là sono molto bravi, ma occorre capire che la struttura pubblica non può fare alcune cose perché deve privilegiarne altre. In una struttura pubblica un paziente non può avere la garanzia di avere lo specialista richiesto, perché vi operano molti specialisti della stessa materia. Il vero problema invece è quello delle liste d’attesa, forse a causa di tutta la fase burocratica che una struttura pubblica deve avere, mentre nel privato è tutto molto più snello, anche il sistema di prenotazione e di pagamento. È chiaro che la velocità di risposta fa sentire la persona con qualche problema di salute seguita in maniera più puntuale e meno anonima, e questo dal punto di vista psicologico è sicuramente una cosa positiva. Quando abbiamo un disturbo o quando il medico generico c’invita a fare, per esempio, un elettrocardiogramma, finché non lo facciamo, stiamo in ansia, e c’è una bella differenza tra lo stare in ansia per un mese o per tre ore.
In che modo riuscite a attuare i vostri criteri di qualità?
Il Check-up Center, aperto da venticinque anni, sia per la qualità delle strumentazioni sia per l’accoglienza che può dare, a Modena è molto conosciuto e ha una percentuale di persone che si rivolge al centro in quanto tale, non solo per gli specialisti che ci lavorano, abbiamo già una fidelizzazione importante nell’ambito cittadino. Noi in particolar modo siamo molto attenti all’assunzione dei professionisti e non vogliamo mai abbassare il livello qualitativo sia delle strumentazioni sia dei professionisti. È un compito molto importante l’aggiornamento continuo per mantenere uno standard alto. Ad esempio, la radiologia digitale ha fatto fare un salto di qualità importantissimo alle immagini, grazie ad apparecchiature che solo dieci anni fa non esistevano. Quando sono state prodotte ce ne siamo dotati subito. Nel settore della diagnostica, che è uno dei nostri punti di forza, è cambiata molto anche la figura del professionista radiologo: una volta era una specialità prettamente dedicata alla lettura di immagini, oggi è diventata una professione ad ampio raggio, con grande contatto con il paziente, perché la radiologia moderna, le nuove macchine di risonanza, le TAC e, in modo particolare, le ecografie, che sfruttano immagini ultrasoniche, permettono al radiologo di avere un rapporto diretto con il paziente, non più come una volta in cui il tecnico faceva le lastre e il radiologo la sera redigeva i referti, senza sapere nemmeno di chi fossero. Ecco perché è molto importante avere professionisti che sappiano gestire sia la parte della radiologia tradizionale che questo nuovo capitolo. Il rapporto medico-paziente ha anche implicazioni psicologiche positive, quindi, oggi è ancora più importante di una volta la scelta dei professionisti.
Noi puntiamo molto sull’innovazione, sui sistemi e le tecniche di avanguardia e i nostri specialisti, sempre molto attenti, che frequentano i convegni e tutte le occasioni per conoscere le innovazioni e le tecniche mediche più avanzate che poi noi introduciamo nel nostro poliambulatorio. Riteniamo di essere il primo servizio medico fatto in maniera molto efficiente ed efficace per coloro che cominciano ad avere qualche problema e vogliono informarsi sul proprio stato di salute. E, oggi che la prevenzione è molto diffusa, il poliambulatorio acquista ulteriore valore, perché ha metodiche preventive, di tipo prettamente ambulatoriale, che consentono a persone tendenzialmente ancora sane di non ammalarsi. E non dimentichiamo che, grazie alla prevenzione, in venticinque anni, da quando esiste il Check-up Center, appunto, si sono drasticamente ridotti i ricoveri ospedalieri.