Numero 14 - L'impresa, l'avventura e il rischio
Isabella Gualtieri
socio fondatore del centro servizi Gualtieri Isabella s.r.l.
FARE SECONDO L'OCCORRENZA
intervista di Angela Sforza
Quando è nato il centro servizi Gualtieri Isabella srl e come si è sviluppato?
È sorto nel 1977 quasi per gioco. La moglie del titolare dell’azienda in cui lavoravo mi ha chiesto se volevo aprire un ufficio con lei. Abbiamo aperto due ditte individuali presso un’altra azienda, ma nel giro di qualche mese, erano già sorti i primi problemi e quindi ho deciso di proseguire da sola, trasferendomi in quella che ancora oggi è la sede dell’azienda, assumendo un’impiegata.
Già dall’inizio la ditta si occupava di registrazione dati?
Sì. Registravamo tutti i tipi di dati cartacei (dalle fatture alla corrispondenza, dagli indirizzari ai documenti più svariati) su dischetti da otto pollici. Nel 1994, la ditta individuale è stata trasformata in società, anche perché nel frattempo ero arrivata ad avere fino a trentacinque dipendenti, tutte donne. Dopo varie trasformazioni l’azienda ha finalmente raggiunto lo stato ottimale per operare con un sistema, a volte, completamente diverso da quello usato in passato. Le ditte continuano ad utilizzare i nostri servizi perché sempre più, anche le grandi aziende, preferiscono far svolgere all’esterno quelle attività che altrimenti distoglierebbero personale interno a compiti più specifici. Oggi, inoltre, siamo collegati per via telematica con le aziende clienti e siamo quasi come una loro succursale, quindi, non abbiamo bisogno di recarci presso di loro. In più ci sono il vantaggio e la garanzia che il lavoro continua in ogni modo, nonostante ferie o malattie. Questo è reso possibile anche dalla collaborazione delle mie due figlie e dall’organizzazione interna da noi adottata, in quanto ciascuna collaboratrice è al corrente di tutti i lavori che ci vengono commissionati. Ecco perché qui il lavoro va sempre avanti, a differenza di altre strutture in cui il lavoro si ferma quando l’impiegato che se ne occupa rimane assente.
Questo è molto interessante. È stata una decisione adottare questo criterio?
Sì, come quello di non chiudere in agosto, così l’azienda cliente che va in ferie, dopo averci commissionato un lavoro, al momento della riapertura lo trova pronto e può proseguire come se non avesse mai chiuso. È un servizio che fa molto piacere.
Ma le impiegate sono disposte a occuparsi di cose che sembrano non riguardarle direttamente o lo intendono come un impegno aggiuntivo?
Anzi, direi che le persone sono più incentivate, perché, nel fare le cose secondo l’occorrenza e non in base alla rigidità dei ruoli, si sentono responsabilizzate. Ciascuna impiegata interviene dove e quando occorre lungo il programma della giornata. Dare loro il modo di dimostrare quanto valgono è un bene per l’azienda. Come è un bene esprimere loro, quando è il momento, sia una lode sia un rimprovero, anziché fare come alcune aziende in cui i meriti sono tutti del datore di lavoro e i demeriti dei dipendenti. Io credo che, se un cliente telefona per esprimere la sua soddisfazione nei confronti delle mie dipendenti, occorra dirlo, anche se bisogna aggiungere che non è il caso di “montarsi la testa”.
Quali servizi si sono aggiunti alla registrazione, nel corso degli anni?
Spediamo lettere che stampiamo su carta o depliant forniti dal cliente e, tra i servizi che si sono aggiunti e funzionano molto bene, ci sono i concorsi a premi: oltre a occuparci delle spedizioni della relativa corrispondenza, riceviamo le cartoline, registriamo i dati dei partecipanti e prepariamo i vari pacchi o buste, a seconda dei premi in palio. È un servizio interessante, anche se a volte ci troviamo di fronte alle situazioni più strane. Si sa che per i concorsi spesso la gente fa carte false e, ancora più spesso, si arrabbia se il premio richiesto non è ancora arrivato. Grazie alla gentilezza, però, abbiamo constatato che si risolvono anche le contestazioni più aspre e, addirittura in alcuni casi, si diventa amici anche soltanto parlando al telefono.
Invece Isabella Gualtieri come donna ha qualche particolare hobby?
Sì, insegno a ballare, cosa che faccio già da diversi anni dopo aver ottenuto ben due diplomi, e corro nei rally. Anche per questa attività ho conseguito, nel 2003, il diploma di navigatore alla C.S.A.I. di Roma ed in seguito mi è stata offerta l’opportunità (nel 2004) di correre con un bravissimo pilota valdostano con il quale parteciperò, anche quest’anno, al T.R.A. (Trofeo Rally Asfalto). Grossa responsabilità la mia, perché la prima gara lui l’ha già disputata con un altro navigatore vincendola, pertanto nella prossima che andremo a fare, essendo lui già primo in classifica, non mi è permesso sbagliare niente. Mentre nel ballo si usa molta pazienza e tatto, nel rally si deve riuscire a mantenere sangue freddo e la mente sempre vigile per non commettere nessun tipo di errore che potrebbe compromettere il risultato della gara.