La Città del Secondo Rinascimento

Numero 14 - L'impresa, l'avventura e il rischio

Ruggero Montanari
coordinatore del Polo vivaistico Cà de' Fabbri, co-titolare dell'Azienda vivaistica Amedeo Montanari s.s.

L'IMPORTANZA DELLA "FASCIA BOSCATA"

intervista di Pasquale Petrocelli

Proprio su un numero di questa rivista [n. 6, dicembre 2002], ci aveva comunicato che già da tempo discutevate con il vostro Comune, Minerbio, la proposta d’introdurre zone verdi disinquinanti in ambito industriale. Pare che finalmente cominciate.

Sì, di recente abbiamo avuto un incontro con il vicesindaco del Comune di Minerbio, Natale Nanni, e l’assessore all’Urbanistica, Lorenzo Minganti, i quali hanno prospettato la realizzazione di un primo stralcio di “fascia boscata” nella zona di Cà de’ Fabbri e nella zona industriale di Minerbio, proprio per favorire, in parte, il riequilibrio ambientale. I terreni sono stati già acquisiti.

A proposito della "fascia boscata", della quale tanto si discute anche per Bologna, cosa può dirci?

È una necessità per la nostra città. Da decenni se ne parla ma poco è stato fatto. Solo in alcune zone è stata realizzata. Si parla tanto d’inquinamento e delle misure per contrastarlo. Ebbene, un albero di circa vent’anni, cioè nel pieno della giovinezza e nel periodo di massima capacità vegetativa, quindi in primavera-estate, riesce a immettere ogni giorno nell’atmosfera cinque tonnellate di ossigeno, lo ricordava qualche tempo fa, in un dibattito pubblico, anche l’allora consigliere del Comune di Bologna Aldo Zechini D’Aulerio, docente di Patologia Vegetale all’Università di questa città.

Il traffico crescente a dismisura, specialmente sulla tangenziale, dove del resto è quasi sempre paralizzato, ha comportato un alto aumento dell’inquinamento, di conseguenza la realizzazione della “fascia boscata” è un dovere primario, almeno lì dove è possibile realizzarla.