Numero 16 - La tolleranza e l'ospitalità
Cristina Frua De Angeli
scrittrice, presidente della Villa San Carlo Borromeo
Cristina Frua De Angeli è presidente della Fondazione di cultura internazionale Armando Verdiglione. Università internazionale del secondo rinascimento e presidente della Villa San Carlo Borromeo. Protagonista di congressi tenuti nelle principali capitali mondiali in oltre trent’anni, dirige la casa editrice Spirali e il Dipartimento di Brainworking per i dispositivi intellettuali con imprenditori e banchieri.
Scrittrice e traduttrice, docente di cifrematica, in particolare ha coordinato, diretto e curato il restauro della Villa San Carlo Borromeo e del parco e ora sta allestendo quattordici sedi museali e sette call-center in altrettante città per la vendita dei prodotti del gruppo.
CIASCUNO È OSPITE
L’arte e la cultura non sono accessori, sono le fondamenta e la struttura stessa della casa. E la casa vale la città, la città dell’ospite. Un contributo alla civiltà. Storia, memoria, filologia, linguistica, musica sono proprietà del restauro, un vero e proprio processo di valorizzazione.
La casa non è fatta di ricordi, ma è costituita dalla qualità dell’avvenire. E ciascuno è ospite, anche chi cura il restauro, il marketing, l’accoglienza, la comunicazione.
I criteri del restauro e dell’ospitalità sono i criteri propri degli interlocutori culturali, artistici, finanziari, imprenditoriali, istituzionali. Non ci sono criteri standard. Nessun luogo comune. Nessuno stereotipo.
La soddisfazione
La soddisfazione è una conquista. È il frutto di un’impresa intellettuale ed è una proprietà del processo di qualificazione.
La Villa non è una mera location, non è soltanto un hotel, non è un museo di cose immobili: la Villa offre servizi intellettuali ed elabora proposte che stanno nello specifico dell’era planetaria, fino a costituire la punta di diamante della proiezione culturale, artistica, imprenditoriale, finanziaria di Milano nel pianeta. E non importa più il rapporto tra le persone, il rapporto sociale, soggettivo e intersoggettivo, il rapporto di forze, che è sempre un compromesso fantasmatico, quello che sta alla base di tutti i compromessi sociali e politici. Importa, invece, l’attenzione alle cose e al modo in cui esse giungono al valore intellettuale.
Il moderno e il classico: il nostro viaggio
La modernità non è una struttura ideologica o militare, distinta tra avanguardie e retroguardie. La modernità risponde ciascuna volta al modo nuovo con cui ciascuno intraprende e compie il suo viaggio: e questa Villa è in viaggio e serve a quella classicità dell’avvenire che è la vera conquista della modernità.