La Città del Secondo Rinascimento

Numero 27 - Questioni di salute

Claudio Facchini
studio associato di Medicina e Chirurgia d'urgenza dr. Facchini e dr. Garuti (Modena)

COME IL VECCHIO MEDICO DI FAMIGLIA

Lo studio associato di Medicina e Chirurgia d’urgenza dr. Facchini e dr. Garuti offre a Modena un servizio davvero unico, che è più frequente trovare nelle grandi città. Com’è nato e come si è sviluppato negli anni?

Più di ventitre anni fa, in una farmacia di Roma, lessi di un servizio di guardia medica diverso dal solito, ma molto efficiente: garantiva la presenza ventiquattro ore al giorno, festivi compresi, e l’invio di pediatri, cardiologi e internisti a domicilio. Così mi misi in contatto con l’ente di Roma che aveva organizzato questo servizio, per saperne di più e subito dopo ne parlai a Gianni Garuti, il mio socio attuale. Ci eravamo entrambi appena laureati con Nicola Cortesi – primario di Chirurgia d’Urgenza e Pronto Soccorso al Policlinico di Modena, maestro di un’altissima caratura, persona d’inestimabile valore – e decidemmo di metterci insieme per offrire alla città questo servizio di guardia medica privata: da allora, abbiamo dato la disponibilità tutti i giorni dalle 8 alle 20 e non abbiamo mai chiuso un giorno.

La legislazione allora in vigore c’impediva di fare pubblicità, ma noi siamo riusciti lo stesso a crescere, grazie al passaparola: la nostra forza è sempre stata nel fatto di esserci sempre e, col tempo, abbiamo acquisito una clientela stabile, oltre a quella occasionale. C’è una clientela, infatti, che ama essere seguita esclusivamente da noi e non vuole perdere tempo in lunghe attese.

Noi non siamo in concorrenza con nessuno, i nostri colleghi non sono certamente meno bravi di noi, ma noi amiamo la libera professione, che, come ogni cosa, ha i pro e i contro: da un lato, ha meno adempimenti burocratici da svolgere, dall’altro, però, ha più fattori di rischio da affrontare senza l’aiuto di nessuno. Inoltre, noi non facciamo un altro lavoro: nelle organizzazioni di questo tipo che abbiamo visto nelle altre città, i medici fanno un altro lavoro e danno la loro disponibilità solo per un certo numero di ore; i titolari poi possono non essere neppure medici, come nel caso dell’ente di Roma che ho citato prima, il cui fondatore è un funzionario dell’INPS.

Quanto influisce nell’efficacia della cura la garanzia che il medico “ci sia sempre”?

La medicina ha fatto passi enormi, la medicina ospedaliera di Modena ha un servizio di prim’ordine; noi puntiamo a instaurare con il paziente un rapporto come quello che c’era una volta con il vecchio medico di famiglia, che diventava una figura di riferimento nella vita di una persona. La medicina, con i suoi progressi incredibili, tende, a volte, a perdere il contatto con la persona: noi siamo soltanto liberi professionisti, ma credo che il nostro discreto successo sia dovuto proprio alla nostra scelta di porre la maggiore attenzione possibile al rapporto umano.

Anche se mi sono accorto del valore della mia formazione classica quando ero già adulto, ho cercato di avvalermene nel mio lavoro e ho capito quanto fosse importante ciò che i greci raccomandavano al medico: “Del tuo paziente devi sapere cosa sogna, cosa detesta, cosa ama, come vive, devi sapere queste cose se vuoi curarlo”. Per me questo è vero ogni giorno di più.

Questo è importante, perché, se una persona si sente considerata un numero per alimentare una statistica non trova un orientamento; può accadere che una persona vaghi per anni in cerca dei migliori specialisti, però non trova quella figura di riferimento che possa indicarle una direzione…

Noi non ci sostituiamo allo specialista, perché riteniamo che il nostro compito non sia questo, ma solamente quello di accogliere la persona e curarla finché siamo sicuri di avere risultati. Quando abbiamo dei dubbi, ci rivolgiamo allo specialista perché indaghi più approfonditamente. Ripeto, il nostro punto di riferimento è la figura del vecchio medico di campagna.

E vi fa onore ancora di più perché l’avete fatto senza l’appoggio di nessuno…

Abbiamo sempre creduto nella validità della nostra scelta professionale. Inoltre, tante persone che si erano rivolte già dai primi tempi al nostro servizio ci hanno incoraggiato a proseguire sulla strada intrapresa.

Voi offrite tutte le prestazioni della guardia medica e del medico di base?

Non più di quello che siamo sicuri di poter fare bene. Per esempio, piccoli interventi di chirurgia ambulatoriale, con l’insegnamento di Nicola Cortesi, per noi non sono un problema, ma non ci avventuriamo nella chirurgia estetica, nella ginecologia o nell’ortopedia. Cerchiamo di fare le cose nella massima sicurezza e con prudenza.

Medicina di vita, dunque!

Sì, come dicevo, abbiamo scelto la strada di rilanciare la figura del vecchio medico di campagna, anche se non è facile. Noi qui non abbiamo orari, cerchiamo di non fare aspettare le persone perché la gente si rivolge a noi solo se ha un bisogno urgente; non abbiamo la ressa dei postulanti che chiedono la ricetta. I medici di base, di grande valore professionale, purtroppo devono lavorare con forme burocratiche impossibili.

Se una persona avesse bisogno di un farmaco che la farmacia non dà per qualche motivo?

Di solito lo prescriviamo, purché non sia uno psicofarmaco, che potrebbe essere usato in modo anomalo. È questione di etica: se una persona chiede un antibiotico perché la farmacia non glielo dà, o perché il suo medico non c’è, lo prescriviamo, purché ci siano i presupposti della necessità e dell'urgenza; al contrario, per gli psicofarmaci, il discorso cambia; ribadisco, è una questione di etica professionale.

Lo studio associato di Medicina e Chirurgia d'urgenza dr. Facchini e dr. Garuti opera a Modena ininterrottamente dal primo giugno del 1984 e ha la sua sede in via Giardini 72, con telefono 059 22 53 50.