Numero 29 - La scrittura del pianeta
Paolo Vincenzi
presidente del Gruppo Giovani di CNA della provincia di Modena
UNA FUCINA DI CERVELLI PER LE IMPRESE DELL'AVVENIRE
Il Gruppo Giovani Imprenditori della CNA di Modena è nato ufficialmente l’anno scorso, anche se un primo nucleo si era costituito nel 1995. Com’è sorta l’idea di farlo decollare?
Il nostro direttore generale, Maurizio Torreggiani, ha fortemente voluto la sua nascita, soprattutto perché i giovani imprenditori sono una fucina di futuri cervelli che possono contribuire allo sviluppo dell’Associazione ma anche della nuova impresa che deve nascere in Italia. L’imprenditoria giovanile deve aspirare a divenire il cardine dell’imprenditoria di domani. La CNA raggruppa tutto il mondo dell’artigianato, circa il 70-80 per cento del tessuto produttivo italiano, ed è suo compito educare i giovani imprenditori come ha fatto in questo primo anno attraverso percorsi di formazione, studi sulla comunicazione e viaggi di lavoro, che aiutano ad allargare gli orizzonti e a confrontarsi con le realtà più differenti. Molto importante è stato il ruolo di Maria Luisa Burani, che ha proposto, organizzato e coordinato la maggior parte delle iniziative alle quali si dedica con il massimo entusiasmo.
Qual è il suo compito come presidente del Gruppo Giovani?
Il nostro spot, trasmesso da “Radio 24”, recita: “CNA, valore d’insieme”. Credo che aggregare così tanti giovani, come nel gruppo di Modena, consenta di trasmettere i valori che CNA ha sempre sostenuto e tramandato. Si parla tanto di valore dell’impresa, ma difficilmente si fa qualcosa per andare oltre il mero valore economico. Ebbene, a Modena c’è un lavoro in questa direzione, i giovani partecipano alle riunioni perché della loro impresa hanno fatto un baluardo, credono fortemente nella loro attività. Allora, oggi è fondamentale definire la missione della propria impresa e capire qual è la direzione in cui sta andando. Ecco perché cerchiamo di coinvolgere il maggior numero d’imprenditori: per affrontare le sfide dell’avvenire occorre non disperdere le capacità acquisite finora. Solo così potranno nascere nuovi talenti, persone in grado di proseguire sulla via dell’innovazione.
E quali sono i programmi del Gruppo Giovani nell’immediato?
Mi sembra opportuno citare alcune esperienze che si sono svolte in questo anno, per capire meglio il nostro modo di lavorare e le attività che abbiamo in programma. Nell’ambito dei percorsi di formazione, sono stati particolarmente importanti gli incontri con protagonisti di vari settori, che ci hanno consentito di acquisire elementi indispensabili allo sviluppo delle nostre imprese. Alberto Piantoni, ex amministratore delegato del Gruppo Bialetti, passato di recente a svolgere la stessa funzione nella Richard Ginori, ha raccontato ai giovani in che modo un’azienda come la Bialetti è riuscita, attraverso una crescita vertiginosa, a divenire un marchio quotato in Borsa. L’incontro con Giancarlo Mattei, direttore regionale di Unicredit, è stato molto interessante perché ci ha consentito d’intendere aspetti essenziali del rapporto tra banca e impresa oggi. Per mettere a fuoco invece il rapporto tra politica e impresa, abbiamo invitato in ottobre 2007 il Senatore Giuliano Barbolini, per un incontro a Modena che è stato seguito, nello scorso maggio, da una visita al Senato, durante la quale abbiamo avuto l’occasione di entrare nella sede in cui vengono prese le decisioni politiche. In febbraio è stata la volta dell’informazione: abbiamo incontrato la giornalista Milena Gabanelli di Rai tre, ideatrice della trasmissione Report, che ha fatto scuola nel giornalismo d’inchiesta. L’incontro si è rivelato un’occasione importantissima per capire alcuni aspetti fondamentali del settore della comunicazione. Grazie a questo percorso formativo, i giovani imprenditori della CNA modenese hanno avuto la possibilità di acquisire elementi di ciascun settore, tanto che abbiamo pensato di proseguire organizzando incontri, oltre che con i protagonisti della trasformazione nel nostro paese, come abbiamo fatto finora, anche con personaggi del mondo del lavoro che si sono distinti nel loro settore.
Questo è interessante perché consente sempre più di non limitare l’esperienza ai confini del proprio settore, in particolare nell’artigianato, che è erede della tradizione rinascimentale delle botteghe, in cui la globalità importava più di ogni altra cosa…
Oggi, capire come si muove il mondo è la cosa più importante e, non a caso, stiamo organizzando un viaggio in occasione della fiera Bread&Butter di Barcellona. Pensare che l’attività artigiana, per piccola che sia, possa limitarsi alla conoscenza del proprio settore o della propria provincia è un errore gravissimo, perché la globalizzazione impone sempre più un’interdipendenza tra i vari settori e paesi. È necessario uscire dal particolarismo per aumentare il business tra imprese. L’incontro è fondamentale: se la mia azienda ha raggiunto i risultati attuali, per esempio, è anche grazie al fatto che ho incontrato imprenditori che si occupano di energie alternative. Per questo è importante partecipare al Gruppo Giovani Imprenditori di CNA, che, oltre a garantire la crescita culturale, è fonte di occasioni di scambio.
Credo che oggi occorra avere sempre le antenne alzate sul mondo per captare tutte le novità e i segnali positivi, essere sempre disposti a imparare. Ma un fattore che sarebbe determinante per il successo delle nostre aziende anche se ancora può sembrare lontano è l’associazione fra imprese: quando quattro o cinque imprese con le stesse caratteristiche formano un’impresa molto grande, il mercato provinciale diventa regionale o nazionale e allora le prospettive cambiano.
Ma chiaramente ciascun imprenditore deve essere disposto a mettere da parte le proprie mire dirigenziali, e sta qui la difficoltà principale delle pur auspicabili unioni societarie.