Numero 21 - La modernità
Giovanni Ferrari
presidente di Lameplast Group
INNOVAZIONE E COMUNICAZIONE
Intervista di Anna Spadafora
La Lameplast è leader in Italia nella produzione di contenitori monodose per prodotti farmaceutici e cosmetici. Che cosa può dirci a proposito del valore raggiunto da un’azienda come la vostra che, dalla sua fondazione nel 1976, si è sviluppata in modo consistente sul mercato nazionale e internazionale?
Di recente, ho letto un articolo estremamente interessante di un ricercatore americano intorno al cervello dell’impresa e sono arrivato alla conclusione che il valore dell’impresa è dato dalla collaborazione di tanti cervelli che cooperano per la riuscita. Ma in che modo tanti cervelli possono diventare una sola forza in grado di lavorare in armonia ed efficienza, producendo il risultato sperato dall’azienda? È necessario che l’imprenditore sia in grado di trasmettere i propri progetti ai collaboratori e di dare loro i mezzi necessari per realizzarli. È essenziale formare un team di cervelli che operino per la ricerca e lo sviluppo, un team di persone creative che permettano la crescita dell’azienda e agevolino la soluzione dei problemi.
Contribuisce al valore anche l’impulso all’innovazione che consente di risolvere problemi pratici non solo per l’azienda ma per la società. Lameplast, per esempio, ha risolto molti problemi di spreco di medicinali, rendendo possibile un risparmio rispetto ai prezzi dei farmaci.
Abbiamo inventato packaging per medicinali che danno ai clienti la possibilità di avere contenitori estremamente facili da usare e con un costo finale inferiore rispetto a quelli presenti sul mercato. Ma non è solo l’innovazione a permettere la crescita dell’azienda, occorre anche la comunicazione. L’imprenditore deve essere in grado di capire chi ha di fronte e sapere come utilizzare le potenzialità di ogni suo collaboratore nel miglior modo possibile. È l’imprenditore a instaurare la collaborazione tra i cervelli dell’impresa ed è dalla collaborazione che nasce la crescita, l’innovazione, la produttività di un’azienda. Dove c’è interesse, novità, motivazione, c’è la possibilità di creare e di essere innovativi, quindi, di crescere e di produrre valore.
Quali strumenti utilizzate per giungere a questa collaborazione, a questo valore? Organizzate meeting, riunioni, incontri periodici?
C’incontriamo costantemente. In particolare, dopo avere acquisito un nuovo cliente al quale ci siamo proposti, ogni singola competenza dovrà studiare la richiesta e creare la soluzione adatta. A questa fase “creativa” seguirà una presentazione dell’idea al cliente, durante la quale i vari settori dell’azienda potranno evidenziare i problemi e le esigenze in relazione all’idea presentata. Dopo diversi momenti di confronto, verranno effettuate le ultime modifiche in base alle richieste presentate e creato il nuovo oggetto ad hoc. Il prodotto viene poi brevettato a livello mondiale e vengono stipulati contratti di esclusiva. Questo sistema è valido per il mercato europeo ed è completamente gestito in Italia. Per quanto riguarda il mercato mondiale, abbiamo uno stabilimento nell’America del nord che funziona a pieno ritmo e stiamo impiantando una sede nuova in America Latina. Attraverso questa rete, quello che viene sviluppato dalla casa madre successivamente viene prodotto anche all’estero e distribuito.
La comunicazione ha dunque un ruolo molto importante nella vostra azienda.
La comunicazione è una costante. Mi rendo conto che il computer e le e-mail sono essenziali in un’azienda, ma non certo per discutere. Le persone devono analizzare i problemi guardandosi negli occhi, bisticciando, litigando, confrontandosi. Soltanto con il confronto si possono ottenere i risultati desiderati. Esistono aziende in cui la comunicazione tra colleghi e collaboratori avviene solo via mail: l’impersonalità e la rapidità della posta elettronica vengono preferite all’incontro, che richiede tempo e spostamento. Ma, senza incontro, viene meno anche la creatività.
Se, per esempio, un socio esterno volesse quantificare il valore, di per sé intangibile, della Lameplast potrebbe constatare la vostra crescita continua, l’aumento di personale, l’aumento degli investimenti nella ricerca e nello sviluppo…
Sì, oggi contiamo circa duecentoventi collaboratori e siamo in continua crescita, ogni anno facciamo importanti investimenti in ricerca e sviluppo, depositiamo brevetti in tutto il mondo per tutelare i nostri prodotti nei mercati europei e cerchiamo di salvaguardarli anche in quei paesi in cui i brevetti non hanno alcun valore. I nostri investimenti nella ricerca ci permettono di crescere a livello tecnologico e scientifico e di portare sul mercato prodotti sempre più innovativi. Attualmente, il mercato mondiale è molto interessato ai nostri contenitori monouso per la morfina e altre droghe usate nella cura di malati terminali.
In una sua recente intervista aveva annunciato per il 2007 anche una novità nel campo dell’oftalmologia…
Il 12 novembre siamo stati invitati a un convegno di oftalmologia a Las Vegas, al quale hanno partecipato più di settantamila addetti ai lavori provenienti da tutto il mondo e durante il quale è avvenuta la presentazione ufficiale del nostro nuovo contenitore. Ci aspettiamo molto da questo nuovo packaging e stiamo attuando importanti investimenti. Abbiamo avviato la costruzione di un nuovo stabilimento farmaceutico a Sant’Agata Bolognese, dove verrà prodotto collirio sterile. Inoltre, la sede principale della Lameplast avrà l’aggiunta di un nuovo stabilimento per lo stampaggio della plastica. Nei prossimi tre anni, prevediamo di arrivare a investire almeno quindici milioni di euro. L’azienda cresce in modo costante: dal 2007 prevediamo una crescita annuale del 15% annuo circa. Il futuro per noi si prospetta molto positivo anche grazie ai contratti quinquennali di esclusiva che abbiamo con i nostri clienti. È importante che Lameplast continui a evolversi nella giusta direzione, organizzando la struttura dell’azienda in modo flessibile e cercando di mantenere lo staff di cervelli dell’azienda perfettamente coeso e funzionante.