La Città del Secondo Rinascimento

Numero 22 - La cura del tempo

Maurizio Borsari e Roberto Ferrari
soci del Poliambulatorio Benefix S.r.l. (Nonantola)

UN DISPOSITIVO AMBULATORIALE PER L'INDIVIDUO

intervista di Angela Sforza

Quali sono i servizi che il Poliambulatorio Benefix offre per raggiungere e ottenere il livello di qualità richiesto in una struttura riabilitativa?

Il Poliambulatorio privato Benefix offre diversi servizi di diagnosi, cura e prevenzione per quanto riguarda l’ortopedia, la fisiatria, l’angiologia, la dermatologia e la fisiokinesiterapia nell’ambito della medicina convenzionale. Per ciò che concerne la medicina non convenzionale vengono praticate l’agopuntura e l’osteopatia.

La politica perseguita in questi anni da Benefix, per il raggiungimento di standard qualitativi appropriati ai servizi sanitari offerti, è stata quella di monitorare la qualità percepita dall’utente, mediante la messa a disposizione dei questionari di soddisfazione e di modulistica per il recepimento dei reclami da consegnare al nostro ufficio per le relazioni col pubblico. L’approccio organizzativo dei servizi sanitari di Benefix si ispira ai modelli di accreditamento in sanità (estrapolati dal DGR 327/ 2004, conformi anche alle Normative ISO per la Qualità), ed è volto al riconoscimento della centralità della persona come una unità bio-psico-sociale. È cura dei medici specialisti, con la collaborazione dei fisioterapisti, riconoscere i vari quadri clinici e le alterazioni funzionali dell’apparato locomotore a essi associati, e conseguentemente fornire i criteri per gli interventi valutativi, diagnostici e terapeutici. Come riferimento guida, l’orientamento è un modello di percorso integrato socio sanitario centrato sul soddisfacimento dei bisogni della persona nella sua continua mutevolezza; per tale ragione il processo riabilitativo prende necessariamente in considerazione gli aspetti organici, psico-sociali e ambientali della persona prima della disabilità. Emerge da parte degli operatori sanitari un’aumentata consapevolezza che, di fronte al moltiplicarsi delle conoscenze e ai progressi in campo scientifico e tecnologico, la maggior parte dei processi di cura richiede l’intervento coordinato e integrato di diverse tipologie di operatori, al fine di evitare approcci di tipo individuale o gerarchico. È nelle nostre intenzioni considerare il lavoro di gruppo come modalità operativa prevalente, in quanto il buon esito di ogni intervento riabilitativo appare condizionato in modo sempre crescente dalla capacità di lavorare efficacemente in squadra, ponendo attenzione alla relazione e all’integrazione fra il lavoro di molte persone, oltre che alla competenza tecnica specifica del singolo operatore. La capacità di comunicare efficacemente, a tutti i livelli, sia fra professionisti che fra professionisti e utenti, diventa una delle condizioni fondamentali per lavorare in team con successo. Il lavoro di gruppo prevede la dotazione di adeguati strumenti di lavoro per la programmazione dell’intervento riabilitativo, la comunicazione fra gli operatori prevede una documentazione condivisibile attraverso schede di valutazione e programmi di lavoro costruiti “ad personam”, con obiettivi della presa in carico dei pazienti. Questo tipo di approccio permette un miglioramento potenziale del prodotto del processo riabilitativo tendendo a far sì che esso sia guidato dall’esito (outcome) finale previsto e sia centrato non sulle prestazioni fornite alla persona, ma sulla persona stessa e sull’esito finale complessivo atteso.

In questo caso l’utente avverte da parte vostra un ascolto qualificato? Quando una persona si trova in una situazione traumatica o ha un dolore cronico, magari vuole anche capire, oltre che essere curato?

L’utente ha il diritto di trovare professionisti che sappiano instaurare una relazione di fiducia e di apertura, è indispensabile al fine di un autentico processo di soluzione dei problemi e di educazione, il coinvolgimento attivo da parte della persona menomata o disabile, al fine di raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale, con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative. Dopo un trauma, il dolore cronico, che non cessa e s’interiorizza, è la condizione che più destabilizza la persona. A maggior ragione le persone che hanno un dolore cronico vanno ascoltate. Chiaramente vanno trovate soluzioni che non creino dipendenza ed eccessiva medicalizzazione, mentre è importante offrire strumenti riabilitativi che portino all’autonomia, là dove è possibile. Nelle situazioni più complesse, là dove si riscontrano menomazioni o disabilità che comportano limitazioni nelle abitudini di vita e nell’adempiere i ruoli sociali, sarà importante valutare la funzionalità delle abilità e delle prestazioni. L’intervento operativo terrà in considerazione il livello di “organo” utilizzando terapie mediche e riparative; il livello di “persona” attraverso ausili adattivi e riapprendimento delle attività della vita quotidiana (ADL); il livello di “società” si determina attraverso una politica sociale che riduce le barriere fisiche, culturali e ricerca il loro superamento attraverso azioni di sensibilizzazione della famiglia, delle istituzioni e degli operatori della salute. Al fine di rispondere alle diverse esigenze, gli operatori di Benefix ritengono indispensabile, per poter predisporre un vero e completo progetto riabilitativo per una persona disabile, prevedere un percorso integrato socio-sanitario finalizzato a sviluppare tutte le risorse potenziali dell’individuo.

Avete pensato anche di richiedere l’accreditamento?

Abbiamo iniziato da qualche mese la redazione del cosiddetto manuale per l’Accreditamento, conforme alle Linee guida della Regione, che prevede l’applicazione di procedure operative da parte del nostro personale al fine di permettere l’erogazione di un servizio che miri sia al soddisfacimento degli obiettivi della proprietà che alle aspettative dell’utenza.