La Città del Secondo Rinascimento

Numero 22 - La cura del tempo

Annalisa Pession
docente di Patologia generale alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna, membro della sezione di Bologna della Komen Italia

UNA MARCIA PER NON NASCONDERSI PIÙ

intervista di Sergio Dalla Val

La Komen Italia è la sezione italiana della Susan Komen Brest Cancer Foundation. Può spiegare di che cosa si tratta?

La Susan G. Komen Breast Cancer Foundation è una associazione no-profit, nata venticinque anni fa negli Stati Uniti dall’iniziativa di Nancy Goodman Brinker, che aveva promesso alla sorella, Susan Goodman Komen, malata di cancro alla mammella e morta in giovane età, d’impegnarsi a attirare maggiormente l’attenzione verso questa malattia, per migliorare così l’assistenza e la cura delle donne malate di cancro. Negli USA, questa associazione ha ormai 128 affiliate e la casa madre è a Dallas. Tutti gli anni viene organizzata una mini maratona, la Race for the Cure, di cinque chilometri, senza l’aspetto competitivo. Il risultato più importante di questa iniziativa è proprio quello di rendere visibile la malattia e le donne accettano di correre con una maglietta e un cappellino rosa per manifestare la loro accettazione del tumore, senza più nascondersi.

Ci sarà una marcia anche in Italia, a Bologna in particolare?

In Italia lavora un’associazione affiliata, la “Komen Italia”, con sede a Roma, che dal 2000 organizza una mini maratona italiana. Ora è stato deciso di estendere l’iniziativa ad altre sedi nel nostro paese, sono state scelte per il 2007 Bologna e Bari. Gli appuntamenti in calendario sono in maggio a Roma, in giugno a Bari e il 14 ottobre a Bologna. A Bologna l’iniziativa rientrerà tra quelle previste per il mese della prevenzione, ottobre appunto, in cui l’attenzione sarà puntata su questo problema.

Chi potrà partecipare alla marcia?

Può partecipare ciascuno, non è assolutamente competitiva, anche se a Roma, fra i venticinquemila partecipanti alla marcia, circa un migliaio è intervenuto a livello agonistico. La marcia ha soprattutto lo scopo di fare trascorrere alle donne una giornata insieme ed è inserita in un preciso progetto di prevenzione. Per questo a Roma il giorno prima della maratona organizzano la giornata della prevenzione. A Bologna, invece, la giornata che precede la gara sarà dedicata maggiormente all’aspetto scientifico divulgativo, poiché la realtà bolognese è un po’ diversa da quella romana. Verranno organizzati seminari aperti al pubblico su aspetti molto importanti della malattia, quali per esempio, i test genetici che possono essere utili per la prevenzione e verranno forniti chiarimenti sui percorsi senologici all’interno della Sanità di Bologna. Insomma, quest’anno punteremo prima su incontri scientifici divulgativi e poi sulla marcia con l’incontro fra le donne.