La Città del Secondo Rinascimento

Numero 24 - Il valore dell'impresa

Romano Maletti
amministratore della Commerciale Fond, Modena

L'ENTUSIASMO DELL'IMPRENDITORE

Nata nel 1974 per la commercializzazione della ghisa, oggi la Commerciale Fond è leader nella fornitura di tutti i materiali di cui necessita il settore meccanico: oltre alla ghisa, l’alluminio, il rame, il bronzo, l’ottone e, dall’inizio di quest’anno, anche la plastica, in barre e lastre di ogni peso e misura, oltre che fusioni a modello. Che cosa ha spinto l’azienda in questa sua crescita nel corso degli anni?

Quando si dice che un’azienda deve essere vicina ai clienti sembra ormai un luogo comune. Per noi invece questo fa parte dell’esperienza che abbiamo vissuto da sempre. Se sono diventato socio di maggioranza della fonderia di Cadriano a Bologna – dove avevo iniziato a lavorare a trent’anni – è stato anche grazie alla fiducia che ho guadagnato da parte dei clienti: la cosa più importante per me era che l’azienda desse il miglior servizio possibile, quindi, ritenevo che occorresse tenersi costantemente aggiornati sia nelle competenze sia nell’innovazione tecnologica. La filosofia del miglioramento continuo mi accompagnava anche nella Commerciale Fond, che è partita a Modena facendo un’attività che nessuno faceva in Italia: la commercializzazione di lingotti di ghisa in colata continua. Quando nel 1990 la fonderia di Bologna venne venduta a una multinazionale e io tornai a Modena per dedicarmi completamente alla Commerciale Fond – piccola azienda inizialmente pensata come l’hobby di un pensionato e dei suoi due amici –, capii che invece c’era molto da fare: i clienti che prima acquistavano solo ghisa incominciarono a chiedere anche l’alluminio e poi il rame e poi il bronzo, e così via, fino al momento attuale, in cui siamo arrivati a fornire undici tipi di materiale plastico.

Ma perché i clienti si rivolgono a voi in particolare?

Le grandi industrie si rivolgono direttamente al produttore, ma le piccole e medie imprese o addirittura le piccolissime imprese artigiane spesso hanno bisogno di pochi pezzi con consegna quasi immediata. Ecco perché il nostro servizio, che offre il maggior numero di metalli possibile, è sempre più richiesto. Fattore non secondario, inoltre, dal 1997 siamo certificati ISO 9001 e questo indica che l’azienda segue procedure e parametri stabiliti, che consentono la tracciabilità del prodotto. Ma, ancora più importante, oltre alla qualità dei processi, noi siamo in grado di garantire la qualità dei prodotti. E forse molti non sanno che non è la stessa cosa: per assurdo, infatti, potremmo fornire ai clienti un prodotto di altissima qualità non necessariamente certificato o, al contrario, potremmo dare un prodotto di bassissima qualità con tutte le certificazioni assolutamente in regola.

“L’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è deceduto”?

Sì, esatto. Mentre noi cerchiamo di salvare anche il paziente, quindi di dare un peso notevole al controllo della qualità del prodotto: i nostri fornitori vengono tenuti tutti sotto controllo e monitorati con visite periodiche che ci consentono di fare statistiche sulla qualità della loro produzione, in base alla percentuale di prodotto che è stato rilevato non conforme sulla quantità totale di prodotto spedito.

La vostra attenzione alle esigenze del cliente vi ha portato a introdurre un servizio aggiuntivo: la microfusione a cera persa in acciaio…

È un servizio che ci dà molta soddisfazione, perché ci permette di trasformare un disegno su carta in un pezzo pronto per il montaggio, ottenendo ottime prestazioni, anche grazie a una stretta collaborazione con il cliente.

Lei ha trasmesso entusiasmo e fiducia ai suoi clienti, ma anche ai suoi collaboratori…

In particolare a uno che mi premeva molto: mio figlio Marco. Con il suo aiuto come responsabile commerciale, e del nostro ragioniere, Roberto Sighinolfi, che è presidente – due ragazzi di grande valore –, ci apprestiamo all’apertura di nuove sedi: dopo quelle di Milano e Torino, ci stiamo organizzando per le Marche. Ma è un vero piacere insegnare quello che ho imparato in sessant’anni di lavoro. Tra l’altro, mi diletto anche fuori dal lavoro: la mia passione per la musica mi ha chiamato a fare da dieci anni il presidente della Corale Rossini di Modena, che ora festeggia i centoventi anni.

Anche l’impresa è arte, in entrambi i casi occorre entusiasmo, oltre che ingegno. E l’economista Emilio Fontela sosteneva, al forum internazionale Il valore dell’impresa, che l’imprenditore è artista…

L’entusiasmo deve essere costante, ciascuno deve trovare soddisfazione in quello che fa, che produce, che crea.