La Città del Secondo Rinascimento

Numero 33 - La crisi e la riuscita

Eugenia Misley
medico, presidente del Centro Biomedico Lorenz 2, Maranello (MO)

I VANTAGGI DELL'ELETTROTERAPIA A BIOFEEDBACK

In quindici anni di attività, il Centro Biomedico Lorenz 2, con la neurostimolazione Lorenz a biofeedback, ha dato un apporto essenziale alla cura di malattie di natura ortopedica, reumatologica, vascolare e derivanti da insulti vascolari cerebrali (dalle paralisi cerebrali infantili agli ictus e ai traumi cerebrali), per le quali comunemente vengono utilizzati metodi piuttosto blandi come una semplice fisioterapia o, al contrario, metodi decisamente drastici come l’intervento chirurgico. Eppure, la ricerca universitaria ha riconosciuto il metodo da voi utilizzato come il più efficace e il meno invasivo in assoluto…

Per citare uno dei tanti studi che confermano l’efficacia del metodo Lorenz, la cattedra di Reumatologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia ha effettuato una sperimentazione, presso il nostro Centro, per il trattamento delle fibromialgie, di cui tutti conoscono il difficoltoso approccio terapeutico, con risultati incontrovertibili, che sono stati pubblicati in una tesi di laurea per l’anno accademico 2001-2002.

Più recentemente a Roma, in occasione del Congresso Nazionale A.I.S.D. (8-10 maggio 2008), sono stati illustrati i risultati molto positivi ottenuti oltre che nella cura della fibromialgia (relazione presentata da Giustino Varrassi, professore dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila) nel trattamento del dolore neuropatico da ulcera ed in severe patologie ortopediche (relazioni presentate da Antonio Gatti, responsabile dell’Ambulatorio di Fisiopatologia e Terapia del Dolore dell’Istituto di Anestesiologia e Rianimazione dell’Università di Roma “Tor Vergata”). Sicuramente occorre diffondere maggiormente l’informazione, ma è anche vero che, come sempre, la ricerca fa passi da gigante, che la pratica medica recepisce con grande lentezza. Questo naturalmente comporta un enorme spreco, non solo per le persone che devono convivere con malattie invalidanti che spesso le costringono a lasciare il lavoro, ma anche in termini economici per la comunità che deve sostenere l’onere di assistenza a persone che con il nostro metodo riuscirebbero a guarire in quindici, venti sedute.

Accade spesso di sentire qualcuno che, a causa di una periartrite, per esempio, sopporta dolori a una spalla che non lasciano riposare di notte…

Al nostro Centro si recano persone che hanno trascorso anche periodi lunghi con questa sofferenza: hanno assunto farmaci e hanno provato altre terapie senza risultati, ma per fortuna, già la prima notte dall’inizio della nostra terapia, riescono a dormire. Poi, naturalmente, perché il miglioramento si stabilizzi, occorre un numero congruo, anche se mai eccessivo, di sedute.

Fra i casi recenti, possiamo citare quello di una giovane professionista che aveva avuto un trauma da caduta alla spalla e, quando si è rivolta al nostro Centro, non riusciva più a svolgere la sua attività, nonostante le varie terapie a cui si era sottoposta. L’abbiamo curata e adesso è tornata la persona di prima, gioiosa, tranquilla e impegnata nel lavoro. È tornata alla vita.

Spesso bastano poche sedute, come per le numerose persone che curiamo per una cervicalgia o per una contrattura del trapezio. Ma mi preme precisare che di solito le persone si trascinano questi problemi per anni. Per non parlare delle artrosi alle ginocchia o alle anche, soprattutto negli anziani. Cinque anni fa, a una signora che era già in lista d’attesa per un intervento di protesi all’anca abbiamo eseguito un trattamento di dieci sedute per tentare di evitare l’intervento. Ha tratto benefici già con il primo ciclo e da allora ripete il trattamento due volte l’anno, continuando a stare bene, senza effettuare nessun intervento.

Avete curato persone con malattie gravi che hanno tratto benefici dal metodo Lorenz?

Da un anno seguiamo un bambino a cui è stata diagnosticata un’artrite idiopatica giovanile, una malattia molto rara a eziologia sconosciuta. È un caso particolare che va seguito nel tempo, senza porci obiettivi eccessivi ma con la consapevolezza di poter migliorare le condizioni del piccolo paziente. Tuttavia, possiamo dire che abbiamo avuto risultati enormi. Quando la mamma l’ha portato qui, non camminava più a causa del forte dolore. All’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, dove avevano diagnosticato la malattia, prescrivevano infiltrazioni dell’articolazione a livello delle ginocchia, delle caviglie e dei gomiti. Sembrava che fosse migliorato, ma in brevissimo tempo aveva già avuto una ricaduta. La mamma conosceva i danni che le infiltrazioni potevano causare, allora, quando è stata informata dell’esistenza del nostro Centro, ci ha portato subito il bambino. Noi abbiamo preso a cuore il caso, il primo di questo tipo per noi, e insieme all’ortopedico abbiamo stabilito un programma terapeutico per eliminare il dolore e l’infiammazione e poi anche per rafforzare il sistema immunitario in generale. A un anno di distanza, il bambino cammina benissimo: le sue caviglie, prima rigide e dolenti, sono ora mobili e flessibili, mentre le sue condizioni di partenza avevano fatto prospettare un intervento chirurgico. C’era già un programma molto pesante per questo bambino, che invece prosegue la nostra terapia con risultati sempre più sorprendenti.

Se pensiamo che, dopo le infiltrazioni, gli era già stato impostato un trattamento col methotrexate, che è un immunosoppressore, possiamo immaginare il vantaggio di cui può usufruire oggi. Come ha scritto anche l’ortopedico: “La terapia farmacologica risultava molto impegnativa anche in considerazione della giovanissima età, mentre il trattamento elettroterapico Lorenz ha consentito di evitare la terapia immunosoppressiva, che avrebbe avuto effetti collaterali importanti”. Il meccanismo dell’elettroterapia a biofeedback, quindi, da una parte agisce in senso generale come immunomodulatore, dall’altra agisce localmente sulle articolazioni colpite dominando il processo infiammatorio, che si gestisce.